Bene, no. “A Gray State” diventa rapidamente un film molto diverso. Il regista che abbiamo guardato si chiama David Crowley, e in realtà stava girando delle riprese per un trailer di un lungometraggio che intendeva realizzare intitolato “Gray State”. Immaginando un futuro terrificante in cui gli eserciti governativi si abbattono sugli Stati Uniti e sono contrastati solo da partigiani sparsi, il trailer ha avuto un grande successo sui social media, rendendo Crowley una celebrità per i libertari e i Tea Partiers e aiutandolo a finanziare una sceneggiatura. Ma il film non è mai stato realizzato. Invece, la polizia, che ha trovato una scena dell’orrore nella casa di Crowley a Minneapolis nel gennaio 2015, ha stabilito che aveva ucciso la moglie e la figlia di cinque anni prima di rivolgere la pistola contro se stesso.
Il cineasta Nelson aveva precedentemente acquistato il materiale grezzo per il documentario “Grizzly Man”. Anche se inizialmente aveva intenzione di dirigere il film da solo, ha visto il vantaggio di affidare la regia a Werner Herzog, che lo ha prodotto. Herzog restituì il favore producendo “A Gray State”, che ha un paio di notevoli somiglianze con il suo predecessore. Oltre a indagare su strani casi finiti in violente tragedie, entrambi i film fanno uso di copiose riprese video lasciate dai loro soggetti.
Negli ultimi quattro anni della sua vita, David Crowley era un uomo ossessionato, e una delle sue ossessioni era registrare la sua stessa vita. Nelson è stato quindi in grado di costruire la sua narrazione a partire da centinaia di ore di video più innumerevoli selfie e documenti audio e scritti. Inoltre, oltre a intervistare molti amici, familiari e colleghi registi di Crowley, ha mostrato o fatto ascoltare loro parte di questo materiale. Le loro reazioni sono a volte illuminanti quanto il materiale stesso.
Dopo la tragica scomparsa dei Crowley, alcuni dei suoi ammiratori sui social media hanno iniziato ad accusare le morti di essere “misteriose” e a suggerire che fosse stato ucciso da una cospirazione che non voleva che “Gray State” fosse realizzato. Questo apre varie strade narrative e direzioni speculative che Nelson avrebbe potuto perseguire, ma sceglie di non farlo. Piuttosto, prende nota di questi oscuri sospetti all’inizio della sua cronaca, prima di passare ad esaminare ciò che ha realmente portato alla tragedia.