Storicamente centrata in Libano e Siria, la chiesa maronita fu formata da cristiani siriaci che svilupparono una propria gerarchia e tradizioni a partire dalla metà del IV secolo. Durante la conquista islamica, i maroniti si ritirarono sulle montagne del Libano. Anche se tagliati fuori dalla comunicazione con Roma per 500 anni prima delle Crociate, e per lunghi periodi dopo, i maroniti si considerano non come una chiesa che alla fine è stata “unificata” con Roma, essendo stata precedentemente ortodossa, ma piuttosto come una chiesa che è sempre stata unita teologicamente e spiritualmente con Roma, e che ha “confermato” questa unione quando il contatto è stato ristabilito. Non esiste una controparte ortodossa della Chiesa maronita.

La migrazione nel corso degli ultimi 125 anni ha fatto sì che la maggior parte dei maroniti oggi viva al di fuori della regione in cui la chiesa è nata e ha plasmato la sua cultura e pratica. Sono fuggiti in numero particolarmente elevato durante la guerra civile libanese del 1975-1990.1 L’Annuario Pontificio 2015 dichiara circa 3,36 milioni di cattolici maroniti in tutto il mondo, di cui circa 1,5 milioni in Libano e 64.000 in Siria. I numeri più grandi fuori dal Libano vivono in Argentina (720.000), Brasile (493.000), Messico (156.000) e Australia (150.000).2 Il numero dei maroniti nel mondo è difficile da determinare con precisione perché molti di quelli che vivono fuori dal Libano praticano il culto in chiese latine o in altre chiese cattoliche se non vivono vicino a una parrocchia maronita.

Molti degli ideali della vita maronita sono stati modellati dalle tradizioni monastiche e dalla storia del ritiro sulle montagne sotto minaccia. L’omonimo della chiesa, San Marone (a volte Maroun), era un monaco eremita. Le chiese e i luoghi santi in Libano sono spesso situati sopra le città, sulle colline e sulle montagne. Altri santi della tradizione – San Giovanni Marone, San Rafka (Rafqua) e San Charbel sono i più importanti, oltre ai santi biblici – erano tutti venerati per il loro estremo ascetismo monastico. Tuttavia, i sacerdoti maroniti non monastici possono essere sposati.

Un lungo periodo di legami con Roma ha introdotto una serie di pratiche latine come il rosario e ha favorito una forte devozione all’Immacolata Concezione. Dal Vaticano II, e in particolare sotto Papa San Giovanni Paolo II, le riforme liturgiche hanno cercato di recuperare importanti tradizioni maronite che erano state latinizzate. La Chiesa è guidata, sotto il papa, dal Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, che ha sede in Libano.

  • 1. Per i dati e un’ampia trattazione dei costi e delle ramificazioni della guerra civile per tutti i cristiani libanesi, si veda Boutros Labaki, “The Christian Communities and the Economic and Social Situation in Lebanon”, in Christian Communities in the Arab Middle East: the Challenge of the Future, ed. Andrea Pacini (Oxford: Clarendon, 1998), 222-258.
  • 2. Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2015, come raccolto dal Rev. Ronald G. Roberson, CSP, e disponibile su http://www.cnewa.ca/source-images/Roberson-eastcath-statistics/eastcatholic-stat15.pdf, 4. Il sito include anche informazioni sul numero di clero e parrocchie per area giurisdizionale. Accesso al 22 aprile 2016.

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