Colpire (15 mesi) | Comportamento e Disciplina | Consigli per i Genitori

Colpire (15 mesi)

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Dettagli Parent Category: Parenting Advice Categoria: Comportamento e Disciplina

Consigli su cosa fare riguardo al comportamento di colpire e scalpitare.

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Un membro della PSP scrive al gruppo chiedendo consigli:

“Ho bisogno di qualche consiglio su come gestire un problema emerso recentemente. Mia figlia, nelle ultime settimane, ha preso a scalpitare grossolanamente sul mio viso quando la prendo in braccio o mi siedo faccia a faccia – lo fa solo con me e con la baby-sitter – non con mio marito. E’ chiaro che lo fa per eccitazione, e a volte per giocare, ma non è gentile, e nel frattempo è riuscita a graffiarmi gravemente la cornea (mandandomi dall’oculista per un giorno), e io e la baby sitter abbiamo una serie di altri piccoli graffi sulla faccia, anche con le unghie corte. ow.
In termini di altre cose che stanno accadendo al momento, sta iniziando a passare da 2 pisolini a 1, e pensiamo che i suoi molari stiano entrando.
Capisce “gentilmente” con i gatti che conosce, e li accarezza dolcemente quando glielo ricordiamo, ma non riusciamo a farcelo tradurre – ho provato a dire ‘non colpire’ e metterla giù, ma questo di solito la rende solo confusa, e la porta a piangere. Ho anche provato ad ignorarla, ma lei non lo fa per l’attenzione, quindi neanche questo la ferma. Mi preoccupo che se si eccita troppo con noi, *si trasformerà* in un più aggressivo attirare l’attenzione, ma nel frattempo, preferirei mantenere intatte le mie cornee…”

Il membro di PSP risponde:

“Sì – abbiamo avuto lo stesso problema con la nostra bambina di 3 anni. Dovete subito dire con molta calma “non si picchia” e metterla giù quando vi colpisce e allontanarvi da lei. Sì, piangerà. Si fermerà. Non credo che sia affatto confusa – è semplicemente arrabbiata perché la state mettendo a terra. Allontanati da lei – falle sapere che quel tipo di comportamento non la porterà da nessuna parte con te. La tua tata deve fare esattamente la stessa cosa. Non ci vorrà molto tempo perché la tua ragazza intelligente lo capisca.”

“La mia comprensione di questo problema, che è successo/sta succedendo con entrambe le mie figlie, è che ha qualcosa a che fare con i bambini che iniziano a capire i limiti. Penso che si debba dire “no” con fermezza, più e più volte, magari allontanando le mani dal viso. Ci vuole un’eternità perché funzioni davvero, ma la teoria è che hanno bisogno/volere i limiti, tanto quanto si divertono con qualsiasi attività cattiva. A volte dico a mia figlia (20 mesi ora) che la metterò giù se lo fa di nuovo. Lei invariabilmente lo fa di nuovo, la metto giù e lei piange miseramente. La prendo in braccio, e spesso mi artiglia di nuovo, e ripetiamo dal primo passo. Credo che il mio punto sia che quello che mi è stato consigliato non è particolarmente efficace a breve termine, ma penso che faccia parte del LUNGO processo di civilizzazione della bestia. Se può essere di conforto, è passato un bel po’ di tempo da quando il mio bambino di 4 anni e mezzo ha tirato qualcosa del genere, quindi so che è finito ad un certo punto molto tempo fa….”

“Ho letto il tuo post con interesse perché anch’io ho un bambino di quasi 15 mesi e posso immaginare che lo stesso tipo di cosa accada. Anche se non ci graffia, insiste nell’aiutare a pulire il tavolo con la spugna e poi si mette la spugna sporca in bocca. Non importa quante volte le diciamo di no, continua e quando le togliamo la spugna, singhiozza. Stasera l’ho lasciata piangere. Sono rimasta vicina a lei e ho continuato a dirle: “So che vuoi davvero la spugna e mi dispiace che tu sia così delusa, ma non puoi metterti in bocca una spugna sporca, così ho dovuto metterla nel lavandino”. Penso che sia giusto che i nostri figli piangano, purché non siano abbandonati quando lo fanno. È meglio per lei sentire i suoi sentimenti e vederli riconosciuti e alla fine conto che impari a non mettere la spugna in bocca! Abbiamo usato lo stesso approccio con nostro figlio di 6 anni – gli lasciamo esprimere il suo disappunto, cerchiamo di mostrare che capiamo, e poi di solito siamo in grado di andare avanti.”

“Ignorare ha funzionato per noi. Non capirà una lunga spiegazione, ma se dici “no!” e le volti le spalle, capirà il messaggio. Questo è un comportamento del tutto normale a questa età, quindi non preoccupatevi, ma per la vostra sanità mentale dovete stroncarlo sul nascere. I bambini fanno spesso cose con le loro madri che non fanno con i loro padri, semplicemente perché i padri non pensano necessariamente così tanto alle loro reazioni (sì, sto generalizzando). Spero che questo aiuti.”

“L’aggressività dei bambini è normale. Gli adulti spesso impazziscono, ma i piccoli che non possono parlare o hanno poche parole non hanno molti modi per esprimersi. Alcuni genitori provano a insegnare il linguaggio dei segni ai loro bambini per aiutarli a comunicare senza dover ricorrere all’aggressione. Il tuo bambino potrebbe colpire per frustrazione, stanchezza, difensività o fame o semplicemente perché vuole la tua attenzione. Puoi parlarne con lei e farle capire che è inaccettabile colpire persone o animali (ho avuto miliardi di colloqui come questo con mio figlio). Il fatto è che a 15 mesi i bambini non sono cognitivamente in grado di controllare i loro impulsi, quindi non essere frustrato se continua a colpire per un po’. Non credo che una disciplina più intensa come il “time out” funzioni con i bambini sotto i 2 anni – non lo capiscono, si sentono abbandonati, e poi il comportamento peggiora.”

“Mia figlia ha fatto questa stessa cosa alla stessa età. Sono arrivata al punto in cui ho vissuto nella paura di cambiarle il pannolino perché mi aveva “impotente” al fasciatoio – lol! Quello che ha funzionato per noi alla fine è stato dire contemporaneamente con calma ma con fermezza, “Non si picchia”, prendere rapidamente le mani/polsi incriminati, e reindirizzare/distrarre o battendo le mani (e quindi facendole battere le mani) o mettendole qualcosa di pratico nelle mani. Sembrava fermare il problema quasi immediatamente. E pensiamo anche che ne sia uscita. Buona fortuna!”

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