Il maestro dell’horror Stephen King rimane oggi prolifico come non lo è mai stato, ma un brutto incidente d’auto nel 1999 ha quasi messo fine alla sua vita prematuramente. Ci si chiede come sarebbe oggi non solo il genere horror, ma l’intero panorama della cultura pop se non fosse per Stephen King. L’uomo scrive libri a una velocità che la maggior parte degli autori può solo sognare, e ha anche un tasso di successo che fa vergognare la maggior parte degli artisti di qualsiasi tipo. Eccelle anche quando esce dal mondo dell’horror, come con Le ali della libertà e Stand by Me.
Prima ha sfondato con il successo del suo romanzo d’esordio Carrie nel 1974, da allora King ha pubblicato altri 60 libri completi, oltre ad aver scritto oltre 200 racconti. Come se il suo impero letterario non fosse abbastanza, il lavoro di King è stato anche adattato in decine e decine di film, miniserie e normali show televisivi. Potrebbero non essere tutti fantastici, ma servono solo a rafforzare quanto siano importanti i contributi di King alla cultura pop in generale.
Stephen King ha attualmente 72 anni e non mostra segni di rallentamento, pubblicando due nuovi romanzi nel 2018 e un altro nel 2019, con una nuova raccolta di racconti intitolata If It Bleeds in arrivo nel 2020. Inoltre, nel 2019 sono usciti ben quattro film e tre serie televisive basati sul lavoro di King, e altri sono in cantiere. Eppure, 20 anni fa, la vita di King è stata quasi finita in un modo incredibilmente tragico, un risultato che avrebbe negato al mondo altri 30 libri del celebre autore.
Come Stephen King è quasi morto nel 1999
Nel pomeriggio del 19 giugno 1999, intorno alle 16:30 del pomeriggio, Stephen King era fuori per una passeggiata sul ciglio di una strada vicino alla sua casa nel Maine. Avrebbe dovuto essere una passeggiata tranquilla, ma non è stato così, perché un autista distratto ha colpito King con il suo minivan, facendo volare l’autore. King rimase gravemente ferito, tra cui un polmone collassato, una gamba rotta (che i medici considerarono brevemente di amputare), un’anca frantumata e gravi tagli al cuoio capelluto. King rimase ricoverato in ospedale per circa un mese dopo l’incidente, e finì per subire diversi interventi chirurgici per riparare gli estesi danni al suo corpo.
Il processo di recupero sia per le ferite riportate da King nell’incidente che per i vari interventi chirurgici subiti in seguito fu lungo e arduo, e durante questo periodo, scrivere divenne quasi insopportabile per King a causa del dolore che sentiva dopo essere stato seduto troppo a lungo. Questi problemi fisici portarono King ad annunciare il suo ritiro dalla scrittura, anche se questo ovviamente non bastò, e più tardi avrebbe detto ad un intervistatore che parte del problema era quanto doveva fare affidamento su antidolorifici come l’Oxycontin durante il suo recupero, il che non aiutava il suo processo di scrittura. Per fortuna, Stephen King è sopravvissuto a quel triste giorno del giugno 1999, e si spera che continuerà a regalare ai suoi costanti lettori nuove storie per molti anni a venire.