Il santo apostolo Simone è chiamato “lo Zelota”, (Luca 6:15; Atti degli Apostoli 1:13) forse per differenziarlo da Simone/Peter. Ma c’è un’ipotesi che Simone, insieme a Giacomo il Giovane, Giuda Taddeo e Giuda Iscariota, appartenesse in precedenza agli Zeloti, una setta religiosa di “combattenti per la libertà” che si opponeva severamente al controllo romano sulla Giudea. Alcuni studiosi sostengono che Gesù fece alcuni annunci registrati nella Bibbia di natura innovativa che lo affiliarono ai membri del movimento zelota. Altri ancora presumono che la parola “zelota”, quando si parla di Simone, suggerisca soltanto che egli era uno zelante sostenitore della fede.
Secondo il Vangelo dei Dodici Apostoli, un’opera apocrifa del secondo secolo, Simone ottenne la sua chiamata da Gesù mentre si trovava con molti altri apostoli al mare di Galilea (Matteo 4:18-22.).Tuttavia, un altro resoconto nomina Simone come il futuro sposo alle nozze di Cana, il frangente del primo miracolo pubblico di Gesù, quando trasformò l’acqua in vino su richiesta di Maria, sua madre. In questa istituzione Simone fu così stimolato dal miracolo che uscì dai festeggiamenti delle nozze e dalla sua casa per trasformarsi in uno degli apostoli di Gesù. L’ultimo riferimento a Simone si trova negli Atti degli Apostoli quando, dopo l’Ascensione, tornò nella città di Gerusalemme con gli altri apostoli e la madre di Gesù. (Atti degli Apostoli 1:13-14)
Il santo apostolo è messo in relazione con Taddeo nella Passione apocrifa di Simone e Giuda, che racconta del loro proselitismo insieme in Persia. In Occidente i due sono sempre associati nel calendario ecclesiastico e nelle devozioni delle chiese. Una pratica armena afferma che egli predicò in Armenia insieme a Taddeo, Bartolomeo, Andrea e Mattia.
Simone, lo Zelota, Discepolo di Gesù Cristo
Il Nuovo Testamento ci dice poco di Simone, lo Zelota, tranne che fu chiamato da Gesù ad essere uno dei Dodici Discepoli. Viene identificato da Luca come “lo Zelota”, riferendosi alla sua appartenenza ad una setta ebraica che esortava alla libertà religiosa di fronte alla dominazione romana. Simone è anche chiamato “Cananeo”, e anche questo si riferisce non al suo luogo di origine, ma al suo essere zelante.
Doveva essere fervente nelle sue convinzioni, uno che lavorava duramente per tenere alte le sue idee. Forse sperava che Gesù fosse un salvatore politico, che avrebbe rovesciato l’ingiusto dominio di Roma.
Ma Simone non cercò di fare di Gesù uno zelante; invece si trasformò in un umile discepolo del Cristo.
Il suo nome è di nuovo menzionato quando gli apostoli aspettano la venuta dello Spirito Santo, indicando la sua ferma fedeltà a Cristo e il suo lavoro con la chiesa primitiva.
- La vita successiva di Simone e la natura della sua morte sono sconosciute.
- Il simbolo del santo apostolo Simone è un libro.
- I giorni santi: in Oriente: Maggio l0; in Occidente, con Giuda Taddeo il 28 ottobre.