Dio e l’uomo come maschio e femmina: implicazioni per l’identità di genere

Hai sollevato una domanda interessante e perspicace. È il tipo di domanda che può essere affrontata solo attraverso una riflessione profonda e seria sulla natura di Dio e sul significato più profondo di un testo biblico familiare. A proposito, non è sorprendente che troviamo questo particolare argomento – la mascolinità e la femminilità come “elementi” o “aspetti” dell’immagine di Dio nell’uomo – un po’ confuso. La Bibbia stessa lo descrive come un grande “mistero”. In altre parole, è una verità rivelata che deve essere abbracciata per fede poiché sfida l’analisi e la comprensione della mente umana.

La Scrittura che hai in mente è Genesi 1:27: “Così Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”. Se esamina attentamente questo versetto, vedrà che non dice che Dio è “androgino”. Al contrario, lo scrittore fa un’importante distinzione a due facce per mezzo dei pronomi che sceglie di impiegare. Il primo di questi pronomi è singolare: “a immagine di Dio lo creò”. Il secondo è plurale: “maschio e femmina li creò”. Qui sta una verità estremamente significativa. Visto in termini di relazione con Dio, “l’uomo” o “il genere umano” è uno: tutti noi, uomini e donne, siamo creati ugualmente “a Sua immagine” (vedi Galati 3:28). Ma tra di noi siamo differenziati dal sesso come razza, siamo divisi in due gruppi, metà, o parti componenti – maschio e femmina.

Dio, naturalmente, non è né maschio né femmina. Egli trascende tutte queste categorie. Infatti, il concetto di un Dio “androgino” non solo è estraneo, ma addirittura offensivo per la teologia cristiana ortodossa. Non è Dio, ma noi che siamo marcati e separati gli uni dagli altri in termini di sesso. Eppure, secondo Genesi 1:27, è solo quando queste due metà distinte dell’umanità si uniscono che l’immagine di Dio nell’uomo è rivelata nel modo più pieno e completo.

È qui che ci imbattiamo nel grande “mistero” di questa dottrina; perché la Bibbia non immagina che questa congiunzione tra i sessi avvenga all’interno di un singolo individuo “androgino”, come lei suggerisce, ma piuttosto nella sacra unione di una sola carne del matrimonio. In un modo o nell’altro è nel legame tra marito e moglie che l’impronta del carattere di Dio e il significato della Sua essenza trinitaria emergono più chiaramente. Come scrive l’apostolo Paolo: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una sola carne”. Questo è un grande mistero, ma io parlo riguardo a Cristo e alla chiesa” (Efesini 5:31, 32; citando Genesi 2:24). Il matrimonio eterosessuale, dunque, è il “locus” per eccellenza dell’immagine di Dio nell’uomo. Ecco perché è così importante mantenere la distinzione tra maschio e femmina come originariamente progettata e attuata dal Creatore.

Se avete altre domande su questo, i nostri consulenti pastorali sarebbero lieti di parlare con voi per telefono.

Risorse
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Riferimenti
Focus on the Family’s The Truth Project

True U

Christian Research Institute

Insight for Living

Lee Strobel

Articoli
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