Francesca Johnson è l’eroina del popolarissimo romanzo romantico di Robert James Waller del 1993, I ponti di Madison County, da cui è stato tratto un film omonimo di altrettanto successo nel 1995, con Meryl Streep. Francesca è una sposa di guerra italiana trapiantata che vive una vita prosaica come moglie e madre in una fattoria dell’Iowa nel 1965, quando il fotografo del National Geographic Robert Kincaid entra nella sua vita. Lui sta facendo un pezzo sui ponti coperti della contea e ha bisogno di una guida, suo marito e i suoi figli sono alla fiera di stato per quattro giorni – cosa pensate che succeda? La doverosa Francesca si trova fortemente attratta dal viaggiatore, e Robert è tentato di mettere radici per la prima volta. Soffrono attraverso l’angoscia delle loro emozioni contrastanti, e Francesca è costretta a prendere una decisione che è sia straziante che affermativa. Mentre molti disprezzavano il romanzo come sdolcinato e artificioso, la sua popolarità mise tali critiche in secondo piano. Quando è stato tradotto in film, la luminosa Streep ha fatto sì che ci si preoccupasse profondamente del potere edificante di questo amore inaspettato e del suo potenziale potere di rovinare molte vite mentre ne salvava una. Nel capolavoro epico di Dante Alighieri dell’inizio del XIV secolo, La Divina Commedia, Francesca da Rimini viene consegnata al secondo cerchio dell’inferno insieme al suo amante, Paolo Malatesta, per il loro adulterio. Francesca è modellata su una persona reale, la bella figlia di un nobile italiano, che si dice sia stata ingannata da suo padre a sposare Gianciotto Malatesta per ragioni politiche, quando era suo fratello, Paolo, che lei amava. Divenne l’amante di Paolo e suo marito, scoprendo l’inganno, li uccise entrambi. Nel suo viaggio attraverso l’Inferno, Dante chiede alla sua guida se può parlare con gli amanti condannati. Francesca gli racconta la sua storia, come furono ispirati dalla lettura dell’amore tra Lancillotto e Guinievere, e in tutta innocenza, iniziarono la loro relazione. Come osserva lo stesso Dante: “Tali teneri pensieri e tale caro desiderio li condussero a questa agonia! … Mentre l’uno spirito parlava tutto questo, l’altro piangeva, e io svenni di pietà come se stessi morendo”. Siamo all’inizio del viaggio di Dante attraverso l’Inferno, quindi possiamo scusarlo per la sua debolezza di cuore; dopo tutto, sta scrivendo il suo poema sul Divino Amore e tuttavia si trova sopraffatto dalla simpatia per una manifestazione fin troppo esemplare di amore umano. Quanto è elevato il piano su cui si trova, allora, nonostante gli sforzi dell’esecutore per raggiungere un risultato più alto! Con ogni probabilità, le generazioni successive di coppie così inclinate furono a loro volta ispirate dalla lettura dell’amore di Francesca e del suo Paolo. Certamente lo furono innumerevoli pittori, scultori, scrittori e musicisti.

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