Ganesha, scritto anche Ganesh, chiamato anche Ganapati, dio indù degli inizi con la testa di elefante, che è tradizionalmente venerato prima di ogni grande impresa ed è il patrono di intellettuali, banchieri, scrivani e autori. Il suo nome significa sia “Signore del Popolo” (gana significa la gente comune) che “Signore dei Ganas” (Ganesha è il capo dei ganas, le schiere di folletti di Shiva). Ganesha è panciuto e generalmente raffigurato mentre tiene in mano alcuni dolci indiani rotondi, di cui è smodatamente ghiotto. Il suo veicolo (vahana) è il grande topo bandicoot indiano, che simboleggia la capacità di Ganesha di superare qualsiasi cosa per ottenere ciò che vuole. Come un ratto e come un elefante, Ganesha è un rimuovitore di ostacoli. Il festival di 10 giorni di fine estate (agosto-settembre) Ganesh Chaturthi è dedicato a lui.

Ganesha
Ganesha

Ganesha, il dio indù dalla testa d’elefante, figura sui muri esterni di un tempio dell’India meridionale nel Kerala, India.

AdstockRF

Sulla nascita di Ganesha si raccontano molte storie diverse, compresa quella in cui Parvati fa suo figlio con un pezzo di stoffa e chiede al suo consorte, Shiva, di portarlo in vita. Uno dei miti più noti, tuttavia, inizia con Parvati che fa il bagno e desidera qualcuno che impedisca a Shiva di piombarle addosso, come era sua abitudine. Mentre si lava, impasta lo sporco che si sfrega via dal corpo nella forma di un bambino, che prende vita. Ma quando Shiva vede il bel ragazzo – o quando il pianeta infausto Saturno (Shani) lo guarda, in alcune varianti del mito che cercano di assolvere Shiva dal crimine – lui o uno dei suoi assistenti taglia la testa del bambino. Quando Shiva taglia la testa di un elefante per donarla a Ganesha senza testa, una delle zanne va in frantumi e Ganesha è rappresentato mentre tiene in mano il pezzo rotto. Secondo questa versione del mito, Ganesha è il figlio della sola Parvati, un bambino nato nonostante l’intervento negativo di Shiva. Eppure Ganesha è tradizionalmente considerato il figlio di entrambi Shiva e Parvati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *