Il 15 gennaio 1929, Martin Luther King, Jr. nasce ad Atlanta, Georgia, figlio di un ministro battista. King riceve un dottorato in teologia e nel 1955 aiuta a organizzare la prima grande protesta del movimento per i diritti civili degli afroamericani: il riuscito Montgomery Bus Boycott. Influenzato da Mohandas Gandhi, sostenne la disobbedienza civile e la resistenza non violenta alla segregazione nel Sud. Le proteste pacifiche che condusse in tutto il Sud americano furono spesso accolte con violenza, ma King e i suoi seguaci persistettero, e il movimento guadagnò slancio.
Un potente oratore, King fece appello agli ideali cristiani e americani e ottenne un crescente sostegno dal governo federale e dai bianchi del Nord. Nel 1963, Bayard Rustin e A. Philip Randolph guidarono la massiccia marcia su Washington per il lavoro e la libertà; il gran finale dell’evento fu il famoso discorso di King “I Have a Dream”. Duecentocinquantamila persone si radunarono fuori dal Lincoln Memorial per ascoltare l’emozionante discorso.
Nel 1964, il movimento per i diritti civili ottenne due dei suoi più grandi successi: la ratifica del 24° emendamento, che abolì la tassa elettorale, e il Civil Rights Act del 1964, che proibì la discriminazione razziale nel lavoro e nell’educazione e mise fuori legge la segregazione razziale nelle strutture pubbliche. Più tardi quell’anno, King divenne la persona più giovane a vincere il Premio Nobel per la Pace (nel 2014 Malala Yousafzai è diventata la più giovane a ricevere il premio all’età di 17 anni). Alla fine degli anni ’60, King criticò apertamente il coinvolgimento degli Stati Uniti in Vietnam e rivolse i suoi sforzi alla conquista dei diritti economici per gli americani poveri. Fu assassinato a Memphis, Tennessee, il 4 aprile 1968.
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