Motivi per cui usiamo l’allitterazione

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L’allitterazione, la ripetizione di lettere in parole vicine tra loro, attira l’attenzione su una particolare linea di testo, come con la ripetizione dei suoni “r” e “s” in questa frase: “Si rilassò nei fasci ristoratori di raggi di sole regali”. La comparsa di lettere ripetute significa che queste parole sono importanti, o che un messaggio importante viene trasmesso al di là dei significati del dizionario delle singole parole stesse. L’allitterazione è comunemente vista come un tropo della letteratura, ma vediamo l’allitterazione intorno a noi ogni giorno in una varietà di media testuali in cui uno scrittore cerca di attirare l’attenzione del lettore, dai titoli dei giornali che proclamano un “omicidio misterioso” alle pubblicità che promettono “follia al chiaro di luna”.”

Per creare l’atmosfera

La ripetizione di “b”, “j”, “ch”, “tch” e “g” sia dure che morbide – tutti suoni duri e stridenti – creano un effetto discordante e agghiacciante nel poema senza senso “Jabberwocky”, di Lewis Carroll. Molte delle parole della poesia sono inventate, ma l’uso che il poeta fa dell’allitterazione è così efficace che un lettore può ancora applicare il significato, anche senza conoscere la definizione delle parole, e quasi sentire il terribile “Ciciarampa” andare incontro alla morte camminando e sbuffando.

Per creare ritmo

La semplice poesia di Gwendolyn Brooks “We Real Cool” usa l’allitterazione per stabilire un ritmo deciso. “Lurk late”, “Sing sin” e “Jazz June” sono tutte frasi allitteranti che fanno suonare la poesia come un rap e aiutano a creare le identità dei giocatori di biliardo, che pensano di essere “Real Cool”. Sfortunatamente per loro, le loro vite “cool” finiscono rapidamente e su una nota non allitterante, “We Die soon”, suggerendo l’insignificanza delle loro brevi e banali vite.

To Make You Laugh

Ogni bambino ride alla sciocca filastrocca allitterante “Peter Piper Picked a Pack of Pickled Peppers”. I titoli e i personaggi di TV e film spesso usano l’allitterazione per un effetto comico, come “Beavis and Butthead”, “SpongeBob SquarePants”, “Woody Woodpecker”, “Betty Boop” e “Mini Me”. Nomi come questi segnalano allo spettatore che lo spettacolo o il film è una commedia. “Pooper-Scooper” è un marchio umoristico che impiega l’allitterazione – e la rima per giunta – per aggiungere un tocco di leggerezza a un prodotto altrimenti volgare, migliorandone l’appeal.

Per aiutarti a ricordare

Molte espressioni idiomatiche che ricordiamo hanno una grafia allitterante, come “noioso come lo sporco” o “più grande è meglio è”. Anche i termini famosi che i giornalisti usano per primi spesso prendono piede grazie al loro effetto allitterante, come “baby boomer” e “Nascar nation”. Le aziende scelgono nomi commerciali e di marchi allitteranti in modo che i consumatori non li dimentichino, come “Google”, “Twitter”, “Burt’s Bees” e “Tater Tots”. Anche i bambini ricordano facilmente le frasi allitteranti, così l’intrattenimento rivolto a loro fa un uso creativo di nomi come “Bob the Builder” e “Mickey Mouse”.

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