Quello che il re ha fatto – o meglio, non ha fatto – per la sua tomba, suggerisce un “sì”.

“Nobile ereditaria; grande di favori; possessore di fascino, dolcezza e amore…” – dallo stipite dell’ingresso alla tomba della regina Nefertari.

Sappiamo molto poco della regina Nefertari, la prima moglie di Ramesse II. I matrimoni reali nell’antico Egitto erano spesso progettati per creare legami più stretti tra famiglie potenti, usando una bella sposa per suggellare l’accordo. Quindi il matrimonio di Ramesse II con Nefertari fu semplicemente un accordo politico, o il grande re amava davvero sua moglie?

Per avere indizi, abbiamo guardato alla tomba favolosamente decorata che le costruì nella Valle delle Regine a Tebe Ovest.

Il re non badò a spese. La sua tomba è decorata con immagini dai colori brillanti e testi che guidano e proteggono Nefertari nel suo viaggio agli Inferi.

Ramesse II di solito non perdeva occasione per glorificarsi. Persino il “piccolo tempio” di Abu Simbel, dedicato alla dea Hathor di Ibshek e alla deificata Nefertari, era adornato con due grandi statue di Nefertari e quattro di Ramesse II.

Tuttavia, nella sua tomba, Ramesse non è raffigurato e nemmeno menzionato. Nemmeno una volta. Ramesse fece il suo ultimo atto di devozione alla sua regina tutto su di lei.

Immagine è una scena della tomba di Nefertari. Qui vediamo la regina mentre viene guidata dal dio dalla testa di falco Harsiese (“Horus, figlio di Iside”) (fuori campo). Il dio tiene Nefertari per mano per presentarla a Re-Horakhty e alla dea occidentale (Hathor).

La regina indossa una veste diafana di lino con una lunga fascia rossa intorno alla vita. La scena proviene dalla parete sud della camera E, una delle serie di nicchie colorate che conducono dalla camera d’ingresso della tomba a una camera laterale.

Oggi la tomba di Nefertari, dipinta in modo vibrante, ma incredibilmente fragile, è per lo più chiusa per la sua stessa protezione. Dico ‘per lo più’, perché un permesso speciale è occasionalmente concesso per brevi visite da parte di gruppi turistici che sono felici di pagare il prezzo elevato per il raro biglietto. Immagino che ne valga la pena!

Foto: Araldo de Luca.

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