Ormone di rilascio della corticotropina (CRH)

  • Dal Dr. Sanchari Sinha Dutta, Ph.D.Reviewed by Dott. Jennifer Logan, MD, MPH

    L’ormone di rilascio della corticotropina (CRH), chiamato anche fattore di rilascio della corticotropina (CRF), è un ormone peptidico che attiva la sintesi e il rilascio dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) dalla ghiandola pituitaria. In questo modo, il CRH influenza la nostra risposta allo stress, alla dipendenza e alla depressione, tra gli altri.

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    Che cos’è l’ormone di rilascio della corticotropina?

    CRH è un ormone neuropeptide che regola le funzioni neuroendocrine, simpatiche e comportamentali in risposta allo stress. Consiste di 41 aminoacidi ed è secreto dal nucleo paraventricolare (PVN) dell’ipotalamo.

    CRH è stato identificato per la prima volta in un ipotalamo ovino nel 1981; in seguito, la presenza di CRH è stata osservata in altre specie, tra cui umana, topo, ratto, maiale, anfibio, ecc.

    CRH agisce attraverso 2 recettori distinti accoppiati a proteine G, cioè CRHR1 e CRHR2. L’espressione di CRH1 è prevalente nelle aree cerebrali responsabili del controllo sensoriale e motorio, come il mantello corticale, il bulbo olfattivo, l’ippocampo, l’amigdala, i gangli della base, i nuclei ipotalamici mediali e laterali e il cervelletto.

    Al contrario, CRHR2 è predominante nelle regioni sottocorticali, tra cui il setto laterale, il nucleo della stria terminalis, il nucleo ipotalamico ventromediale e i nuclei mediale e corticale dell’amigdala. Nell’ipofisi anteriore, CRHR1 media il rilascio di ACTH in risposta a CRH.

    CRH appartiene a una famiglia di neuropeptidi che comprende le urocortine I, II e III. Queste urocortine legano selettivamente entrambi i recettori CRH e, insieme al CRH, svolgono ruoli cruciali nel controllo della risposta allo stress, dell’ansia e della depressione, dell’eccitazione, del comportamento alimentare, del metabolismo energetico e della funzione digestiva e cardiovascolare.

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    Come fa il CRH a regolare la risposta neuroendocrina allo stress?

    In risposta allo stress, l’ipotalamo rilascia il CRH e attiva il rilascio di ACTH dall’ipofisi anteriore nella circolazione. Successivamente, l’ACTH si lega al suo recettore sulla corteccia surrenale e innesca il rilascio di ormoni dello stress come il cortisolo. L’intero sistema è noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che gioca un ruolo cruciale nel modulare le risposte di lotta o fuga allo stress.

    CRH e depressione

    Il funzionamento alterato dell’asse HPA è pensato per essere un contributo importante ai disturbi depressivi ed è stato spesso osservato nei pazienti con depressione maggiore. Diversi studi hanno trovato un’elevata espressione di CRH nell’ipotalamo, nel nucleo del rafe, nel locus coeruleus e nella corteccia frontale di pazienti con depressione e suicidalità.

    Al contrario, la scoperta che l’espressione del recettore CRH è abbassata nei pazienti con depressione, suggerisce che livelli più elevati di CRH possono essere responsabili della downregolazione dell’espressione del recettore CRH.

    Nel cervello, la proteina legante CRH (CRH-BP) interagisce con CRH sinaptico per ridurre la sua segnalazione. La scoperta che l’espressione di CRH-BP è alterata nei pazienti con depressione suggerisce un possibile ruolo di CRH-BP nel modulare la segnalazione di CRH nella depressione.

    CRH e ansia

    L’elevata espressione di CRH e il conseguente aumento dei livelli di ormone dello stress nel sangue è considerato centrale nella fisiopatologia dei disturbi d’ansia. Uno studio recente ha suggerito che la cancellazione dei geni CRH da neuroni selettivi nel nucleo paraventricolare dell’ipotalamo può portare alla riduzione della secrezione di ormoni dello stress (cortisolo) e comportamenti legati all’ansia come la vigilanza, il sospetto e la paura.

    Inoltre, è stata scoperta una nuova popolazione di neuroni GABAergici che esprimono CRH e che sembrano essere associati a comportamenti legati all’ansia in risposta alla deplezione cronica di CRH. Questi neuroni innervano l’area tegmentale ventrale e riducono l’ansia aumentando il rilascio di dopamina.

    CRH e dipendenza

    CRH gioca un ruolo vitale nella tossicodipendenza e nell’astinenza. L’esposizione acuta alle droghe non solo scatena l’attivazione mediata dal CRH dell’asse HPA e l’elevazione degli ormoni dello stress nel sangue, ma aumenta anche la sintesi e la secrezione di CRH nell’amigdala estesa.

    Durante l’astinenza dalle droghe, l’attivazione dell’asse HPA tende a diminuire, ma la sintesi e il rilascio di CRH dall’amigdala estesa aumenta significativamente. Questo spiega la manifestazione di comportamenti psicologici come l’ansia e la depressione durante l’astinenza da droga.

    CRH, insieme alle urocortine I, II e III, gioca un ruolo significativo nel consumo eccessivo di alcol. È noto che CRH promuove l’uso eccessivo di alcol attraverso meccanismi generalizzati che sono associati con tutte le forme di abuso di droga. Tuttavia, il ruolo dell’urocortina I nei disturbi legati all’alcol è più specifico.

    Il rilascio di urocortina I dal nucleo Edinger-Westphal (nucleo pregangliare parasimpatico) è specificamente associato al consumo di alcol perché l’inibizione della sua azione può ridurre specificamente la quantità di consumo di alcol.

    Si ritiene che l’urocortina I aumenti il consumo di alcol innescando le funzioni legate alla ricompensa, mentre l’abuso di alcol indotto dal CRH deriva dalla dipendenza da alcol dovuta al consumo cronico.

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    Scritto da

    Dr. Sanchari Sinha Dutta

    Dr. Sanchari Sinha Dutta è un comunicatore scientifico che crede nella diffusione del potere della scienza in ogni angolo del mondo. Ha una laurea in scienze (B.Sc.) e un master in biologia e fisiologia umana. Dopo il suo master, Sanchari ha proseguito gli studi con un dottorato in fisiologia umana. È autrice di più di 10 articoli di ricerca originali, tutti pubblicati su riviste internazionali di fama mondiale.

    Ultimo aggiornamento 2 gennaio 2019

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