Papaina, enzima presente nelle foglie, nel lattice, nelle radici e nel frutto della pianta della papaia (Carica papaya) che catalizza la scomposizione delle proteine per idrolisi (aggiunta di una molecola d’acqua).

Papaina
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La papaina è usata nella ricerca biochimica che riguarda l’analisi delle proteine, per intenerire la carne, per chiarificare la birra, per rimuovere i peli dalle pelli prima della concia e nei detergenti ad azione enzimatica per le lenti a contatto morbide. Viene anche usato nei dentifrici e nei cosmetici e nelle preparazioni di vari rimedi per indigestione, ulcere, febbre e gonfiori. Un enzima correlato prodotto anch’esso dalla papaia è la chimopapaina, che ha diverse caratteristiche di mobilità e solubilità; è usato per restringere o sciogliere dischi rotti in certi tipi di lesioni della colonna vertebrale lombare, e altrimenti come digestivo delle proteine.

La quantità e l’attività della papaina isolata dalle diverse parti della pianta di papaia variano a seconda dell’età dell’albero e se è maschio o femmina. Per esempio, quantità maggiori di papaina grezza possono essere estratte da alberi femminili rispetto a quelli maschili e da frutti più vecchi rispetto a quelli più giovani. Tuttavia, la papaina estratta da giovani frutti di papaia prodotti da alberi femmina è tipicamente più attiva di quella estratta da vecchi frutti prodotti da piante maschio o ermafrodite.

La papaina può scatenare reazioni allergiche in individui suscettibili. Le reazioni cutanee possono verificarsi in seguito al contatto con il lattice fresco della papaia; le reazioni di ipersensibilità possono essere particolarmente pronunciate nelle persone allergiche al lattice.

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