Consideri anche che hai perso la tua verginità due volte?
Non sono un fan della ‘verginità’ e soprattutto non sono un fan dell’idea che si ‘perda’ questo stato come conseguenza di un atto abitualmente inquadrato come fatto da un’altra persona.
E le donne che sono intime con le donne sono il primo esempio del perché l’idea è perniciosa.
Dopo tutto, se il primo partnered-sex di una donna è con un’altra donna, l’idea eteronormativa (e profondamente misogina) che la verginità sia “presa” da un pene che entra in una vagina è fuori dalla porta prima ancora che accada qualcosa.
Detto questo, mi è piaciuta l’idea di Erika Moen nel suo fumetto, ‘The Talk’.
Lei ridefinisce la verginità come ‘non ancora fatta’. Come scrive nella striscia
Tu e i tuoi partner avete così tante verginità diverse da perdere l’uno con l’altro!
Mi piace questo approccio perché né la parola né l’idea di base della verginità stanno andando via.
Così come è usato attualmente, la verginità è sovraccarica di terribili presupposti (specialmente per le donne e soprattutto per le donne che vogliono fare sesso con le donne).
Rimuovere completamente la nozione di verginità è un’idea attraente. Penso che sia improbabile, tuttavia.
Abbiamo più probabilità di ottenere trazione con il re-framing di Moen. E sarei estasiato se riuscissimo a far riformulare la parola in questo modo. La ridefinizione di Moen elimina l’eterosessismo riduttivo della parola e la sua vera e propria misoginia, trasformandola da una parola che giudica in un utile descrittore.
Se non altro, avere la riformulazione di Moen come normativa significa che la domanda “le donne sessualmente attive che fanno sesso con donne sono ancora vergini?” sarà così ovviamente una domanda stupida e odiosa che potrebbe sparire.