The Antibody Molecule

Preface
1 Caratteristiche strutturali generali delle molecole immunoglobuliniche; proteine del mieloma
Mieloma e proteine di Bence Jones
Nomenclatura

2 Natura del sito attivo di una molecola anticorpale e il meccanismo delle interazioni anticorpo-apten
I. Inibizione della precipitazione da parte degliapteni e modifica chimica come sonde per la specificità degli anticorpi
II. Specificità degli anticorpi verso i polipeptidi sintetici
III. Stabilizzazione della molecola anticorpale per interazione con l’Hapten
IV. Induzione dell’attività ottica nell’Hapten legato all’anticorpo
V. La questione dei cambiamenti conformazionali indotti negli anticorpi all’interazione con l’antigene o l’apten
VI. Tassi e aspetti energetici delle reazioni antigene-anticorpo
VII. Etichettatura di affinità di molecole di anticorpi o proteine del mieloma con attività anticorpale

3 Immunoglobuline umane
I. Proprietà strutturali generali
II. Catene Kappa e Lambda
III. IgG e le sue sottoclassi
IV. Struttura e proprietà delle IgM umane
V. Struttura e proprietà delle IgA umane
VI. IgE
VII. IgD
VIII. ß2-Microglobulina (ß2m)
IX. Fattori reumatoidi

4 Sequenze di aminoacidi nelle immunoglobuline umane e nelle catene leggere del topo
I. Introduzione
II. Sistema di numerazione
III. Sequenze di aminoacidi nelle catene L umane
IV. Sequenze di aminoacidi nelle catene L del topo
V. Origine evolutiva comune delle catene K e A di origine umana e topo
VI. Sequenze di amminoacidi nelle catene K del coniglio
VII. Sequenze di amminoacidi nelle catene H umane e del coniglio
VIII. Sequenza aminoacidica della ß2-Microglobulina
IX. Amiloidosi
X. Carboidrati nelle immunoglobuline

5 La struttura tridimensionale delle immunoglobuline
I. Cristallografia a raggi X
II. Indagini fisico-chimiche relative alla struttura tridimensionale

6 Proprietà e interazioni delle catene leggere e pesanti delle immunoglobuline
I. Introduzione
II. Separazione delle catene leggere e pesanti
III. Solubilità e proprietà conformazionali delle catene isolate
IV. Attività anticorpale nelle catene isolate e nei ricombinanti delle catene pesanti e leggere
V. Interazione dei segmenti VL o CL delle catene leggere con catene pesanti intatte
VI. Stabilità dei frammenti costituiti solo da domini V
VII. Effetto dell’apten sulla forza di interazione delle catene H e L
VIII. Contributo all’attività anticorpale delle catene H e L isolate
IX. Mezze molecole di IgG

7 Evoluzione delle immunoglobuline
I. Introduzione
II. Universalità delle molecole simili alle IgM nei vertebrati
III. Immunoglobuline dei pesci
IV. Immunoglobuline di Amphibia
V. Immunoglobuline dei rettili
VI. Immunoglobuline degli uccelli; aspetto di IgA
VII. Contenuto di carboidrati delle immunoglobuline di varie specie sulla scala filogenetica
VIII. Filogenesi di IgA, IgE, sottoclassi IgG, tipi di catene leggere e il sottogruppo VHm
IX. Vantaggi selettivi nell’evoluzione delle classi di immunoglobuline

8 Immunoglobuline di coniglio, topo, cavia e cavallo
I. Introduzione
II. Considerazioni generali
III. Relazioni antigeiologiche
IV. Omocrazia agli anticorpi tropicali: IgE
V. Immunoglobuline di coniglio
VI. Immunoglobuline di porcellino d’India
VII. Immunoglobuline di topo
VIII. Immunoglobuline di cavallo
IX. Reazioni anafilattiche cutanee passive nelle cavie mediate da immunoglobuline eterologhe

9 Allotipi di immunoglobuline di coniglio, umane e di topo
I. Introduzione
II. Allotipi del coniglio
III. Allotipi umani
IV. Allotipi del topo
V. Soppressione delle specificità allotipiche

10 Anticorpi omogenei e proteine del mieloma con attività anticorpale
I. Introduzione
II. Anticorpi omogenei antistreptococcici
III. Anticorpi omogenei contro i polisaccaridi dello pneumococco
IV. Anticorpi omogenei anti-hapten
V. Relazione tra la struttura dell’antigene e il grado di eterogeneità dell’anticorpo
VI. Eterogeneità limitata degli anticorpi umani agli antigeni polisaccaridici
VII. Influenza dei fattori genetici sulla grandezza della risposta dei conigli agli antigeni streptococcici
VIII. Influenza dei fattori genetici sull’eterogeneità degli anticorpi di coniglio prodotti contro gli antigeni streptococcici
IX. Sequenze di aminoacidi di anticorpi di coniglio omogenei
X. Agglutinine a freddo da pazienti con sindrome da emoagglutinina a freddo cronica (CHS)
XI. Fattori reumatoidi e crioglobuline
XII. Proteine monoclonali umane con attività anticorpale verso antigeni diversi dalle IgG
XIII. Proteine del mieloma di topo con attività anticorpale
XIV. Riassunto delle prove relative alle proteine del mieloma con attività specifica di legame agli anticorpi indotti
XV. Insolite reazioni incrociate immunologiche
XVI. Attività anticorpale nei frammenti Fab’ cristallizzati
XVII. Induzione di anticorpi omogenei dopo trasferimento adottivo di un numero limitato di cellule

11 Specificità idiotipiche delle immunoglobuline
I. Introduzione
II. Specificità idiotipiche nelle proteine monoclonali umane
III. Specificità idiotipiche nelle popolazioni di anticorpi umani e di coniglio
IV. Reazioni incrociate idiotipiche tra gli anticorpi di coniglio
V. Reazioni incrociate idiotipiche tra gli anticorpi e le proteine del mieloma dei topi di razza
VI. Prove basate sulla specificità idiotipica per una limitata eterogeneità delle popolazioni di anticorpi normali
VII. Persistenza e cambiamenti delle popolazioni di anticorpi durante l’immunizzazione prolungata
VIII. Determinanti idiotipici condivisi in anticorpi di coniglio o proteine umane del mieloma appartenenti a classi diverse
IX. Localizzazione dei determinanti idiotipici
X. Reazioni incrociate di anticorpi antudiotipici con immunoglobuline aspecifiche
XI. Soppressione delle specificità idiotipiche
XII. Produzione di anticorpi antudiotipici all’interno dello stesso ceppo di topo; attività antitumorale degli anticorpi anti-proteina antimieloma
XIII. Produzione di anticorpi antudiotipici da parte di un animale contro i suoi stessi anticorpi

12 Teorie del controllo genetico della diversità degli anticorpi
I. Introduzione
II. Ibridazione RNA-DNA
III. Premesse di base rilevanti per le teorie della diversità anticorpale
IV. Teorie della diversità anticorpale
V. Punti di forza e di debolezza delle varie teorie
VI. Occorrenza ripetuta di proteine monoclonali con regioni identiche
V

Index

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