Ordine esecutivo 8802, ordine esecutivo emanato il 25 giugno 1941 dal presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt che aiutò ad eliminare la discriminazione razziale nell’industria della difesa degli Stati Uniti e fu un passo importante verso la sua fine nelle pratiche di impiego del governo federale.
Anche prima dell’attacco giapponese alla base navale americana di Pearl Harbor, nelle Hawaii, nel dicembre 1941, la seconda guerra mondiale aveva creato milioni di nuovi posti di lavoro nelle industrie della difesa, dato che gli Stati Uniti si erano impegnati in un massiccio potenziamento militare per prepararsi alla possibilità di una guerra. A causa della discriminazione nell’occupazione, gli afroamericani ottennero poco da questa costruzione, ottenendo solo i lavori di fascia bassa, se mai ce ne furono.
Il leader del lavoro afroamericano A. Philip Randolph, capo della Brotherhood of Sleeping Car Porters, aveva combattuto a lungo per i diritti degli afroamericani nelle opportunità di lavoro e in altri ambiti. Nel momento in cui gli Stati Uniti si stavano preparando alla guerra, tuttavia, il presidente Roosevelt aveva dimostrato scarso interesse per i diritti civili, essendo più preoccupato che la mobilitazione bellica andasse liscia e veloce. Roosevelt stava anche seguendo una strategia politica per placare i democratici del sud, che erano estremamente potenti al Congresso e si opponevano ai programmi federali volti a elevare gli afroamericani.
Quando Randolph e altri leader dei diritti civili cercarono di convincere Roosevelt a porre fine alla discriminazione nell’impiego nell’industria della difesa, il presidente li respinse. Randolph rispose minacciando di organizzare una grande marcia su Washington, D.C. Roosevelt riconobbe che la presenza di forse 100.000 o più manifestanti nella capitale poteva essere imbarazzante e avrebbe distratto l’attenzione da questioni più urgenti. Per placare i leader dei diritti civili, specialmente Randolph, il presidente emise l’ordine esecutivo 8802, che specificava che non ci sarebbe stata alcuna discriminazione nell’industria della difesa statunitense sulla base della razza, del colore o dell’origine nazionale. L’ordine esecutivo non stabilì la piena uguaglianza di impiego, ma istituì un comitato per le pratiche di impiego equo (FEPC).
Il FEPC era esclusivamente un comitato investigativo e consultivo e non aveva poteri esecutivi. Tuttavia, simboleggiava almeno un certo impegno per la non discriminazione e costituiva un precedente per le conquiste del dopoguerra in materia di diritti civili, avvenute durante l’amministrazione del presidente Harry S. Truman.