Per Matthew Arnold, “La poesia è in fondo una critica della vita”. Ma Ezra Pound ha risposto che “la poesia è una “critica della vita” tanto quanto il ferro rovente è una critica del fuoco”. Che la poesia sia una “critica” della vita, le poesie sulla vita stessa – sul business della vita, su ciò che significa vivere una vita piena, e su ciò che potrebbe essere l'”esperienza vissuta” – abbondano. Ecco dieci delle più grandi poesie sulla vita e sul vivere.
Sir Walter Raleigh, ‘What Is This Life’. A Raleigh (1552-1618 circa) vengono attribuite molte cose: l’introduzione del tabacco e delle patate in Inghilterra (nessuna delle quali ha fatto), la posa del mantello per la regina Elisabetta I (un mito successivo), e la scrittura di poesia cortese. Solo l’ultima ha un fondo di verità, e tra i suoi vari viaggi nel Nuovo Mondo, Raleigh scrisse questa breve poesia in cui si chiede cosa sia la vita:
Qual è la nostra vita? Una commedia di passione;
Il nostro divertimento è la musica della divisione;
Il grembo delle nostre madri sono le case stancanti,
dove siamo vestiti per questa breve commedia.
Il cielo è lo spettatore acuto e giudizioso,
che si siede e segna ancora chi agisce male;
Le nostre tombe che ci nascondono dal sole che cerca
sono come tende tirate quando la commedia è finita.
Così marciamo, giocando, verso il nostro ultimo riposo,
Solo moriamo sul serio – non è uno scherzo.
Henry Wadsworth Longfellow, ‘Un salmo della vita’. Continuiamo questa raccolta di poesie classiche sulla vita con una delle più famose di Longfellow, non ultimo per il memorabile verso sulle “impronte sulla sabbia del tempo”. Questa poesia è stata popolare soprattutto ai funerali, suggerendo che possiamo lasciare un segno nel mondo prima di lasciarlo. O vita! Una delle poesie più brevi di questa lista, questa poesia è stata memorabile in Dead Poets Society: Il personaggio di Robin Williams la recita alla sua classe. Contiene molte delle caratteristiche della più grande poesia di Walt Whitman: il ritmo del verso libero, l’alternanza tra versi lunghi e corti, le domande retoriche (o non così retoriche?), l’attenzione su di sé.
Charlotte Brontë, ‘Life’.
La vita, credimi, non è un sogno
così oscuro come dicono i saggi;
spesso una piccola pioggia mattutina
preannuncia un giorno piacevole.
A volte ci sono nuvole di tristezza,
ma queste sono tutte passeggere;
Se la pioggia farà fiorire le rose,
O perché lamentarsi della sua caduta?
Così inizia questa poesia di Charlotte Brontë (1816-55), la maggiore delle tre famose sorelle Brontë, che offre una visione aggiornata della vita: dopo aver riconosciuto le difficoltà presenti così spesso nella vita delle persone, la poetessa afferma che la vita non è poi così male.
Emily Dickinson, ‘Each Life Converges to some Centre’. Questa meravigliosa poesia di Emily Dickinson è un altro approccio positivo alla vita: ogni vita umana ha uno scopo, una meta, di cui noi stessi possiamo essere poco consapevoli – eppure esiste. Inizia:
Ogni vita converge verso qualche centro –
Espresso – o ancora –
Esiste in ogni natura umana
Una meta –
Embito a malapena a se stesso – può essere –
Troppo giusto
per la presunzione della credibilità
da marcare –
Adorato con cautela – come un cielo fragile –
da raggiungere
Sarebbe senza speranza, as the Rainbow’s Raiment
To touch …
D. H. Lawrence, ‘Vita piena’. Continuiamo questa raccolta delle più grandi poesie sulla vita con una poesia molto breve del prolifico poeta, romanziere e scrittore di racconti D. H. Lawrence. In effetti, questa poesia è così breve che può essere citata per intero qui, poiché recita semplicemente: ‘Un uomo non può vivere pienamente se non muore e cessa di preoccuparsi, cessa di preoccuparsi’. Ecco un paradosso per voi…
Philip Larkin, ‘Dockery and Son’. Iniziando con Larkin che ritorna a Oxford per dare un’occhiata ai suoi vecchi alloggi da studente al college, questa poesia vede il poeta confrontare la sua vita con quella di un suo contemporaneo, un uomo di nome Dockery il cui figlio è ora a Oxford, mentre Larkin rimane senza figli e non sposato. La strofa finale riflette pensosamente su ciò che rende una buona vita. Che la si “usi” o meno, conclude, va…
Anne Sexton, “The Room of My Life”. Sexton (1928-74), che si è tolta la vita dopo una lunga battaglia con la depressione, è spesso eclissata dalla sua contemporanea e collega poetessa americana, Sylvia Plath. Ma la poesia della Sexton è ancora più cruda di quella della Plath nell’affrontare la dura realtà delle sue esperienze di vita. Qui abbiamo coltelli, bulbi oculari, posacenere (per “piangerci dentro”), e altri simboli di disperazione e dolore, che abitano la “stanza” che rappresenta la vita travagliata della Sexton.
Maya Angelou, “Life Doesn’t Frighten Me”. Una poesia sul superamento della paura e sul non permetterle di dominarti, “Life Doesn’t Frighten Me” è una potente dichiarazione di fiducia in se stessi e dell’importanza di affrontare le proprie paure. Angelou elenca una serie di cose, dai cani che abbaiano alle fiabe grottesche della tradizione di Mother Goose, ma ritorna al suo mantra: “La vita non mi spaventa affatto”.
Sylvia Plath, “A Life”. Dato che abbiamo menzionato la Plath sopra, abbiamo pensato di concludere questa selezione delle più grandi poesie sulla vita e sul vivere con una intitolata semplicemente ‘A Life’. La poesia è sulla morte quasi quanto lo è sulla vita, dato che probabilmente è stata almeno in parte ispirata dai ricordi della Plath del suo tentativo di suicidio nei primi anni ’50 e del successivo soggiorno in ospedale; la scrisse nel 1960.