Giustizia ambientale
Il movimento per la giustizia ambientale ha ampliato la prospettiva dell’ambiente oltre l’ambito della conservazione e della tutela delle risorse naturali e ha definito l’ambiente come “Dove viviamo, lavoriamo, giochiamo, impariamo e preghiamo.”
Il movimento EJ è un movimento intergenerazionale, multirazziale e internazionale che promuove la giustizia ambientale, economica e sociale riconoscendo il legame diretto tra questioni economiche, ambientali e sanitarie e chiedendo una comunità sicura, pulita e un ambiente di lavoro.
La Giustizia Ambientale si riferisce a quelle norme e valori culturali, regole, regolamenti, comportamenti, politiche e decisioni a sostegno della sostenibilità, dove tutte le persone possono avere fiducia che la loro comunità e l’ambiente naturale siano sicuri e produttivi. La Giustizia Ambientale si realizza quando tutte le persone possono realizzare il loro massimo potenziale, senza essere interrotte dal razzismo o dall’iniquità ambientale. La Giustizia Ambientale è supportata da lavori sicuri e pagati dignitosamente; scuole e attività ricreative di qualità; alloggi decenti e un’adeguata assistenza sanitaria; un processo decisionale democratico e, infine, l’empowerment personale. Una comunità di Giustizia Ambientale è una comunità in cui sia la diversità culturale che quella biologica sono rispettate, e dove c’è uguale accesso alle istituzioni e ampie risorse per crescere e prosperare.
Razzismo ambientale
Razzismo ambientale è l’impatto sproporzionato dei pericoli ambientali sulle persone di colore. La giustizia ambientale è la risposta del movimento al razzismo ambientale.
“Equità ambientale” non è giustizia ambientale. “Equità ambientale” è la risposta del governo alle richieste del movimento per la giustizia ambientale. Le agenzie governative, come l’EPA, hanno cercato di cooptare il movimento ridefinendo la giustizia ambientale come “trattamento equo e coinvolgimento significativo”, qualcosa che costantemente non riescono a realizzare, ma che è anche molto lontano dalla visione della giustizia ambientale. Il movimento per la giustizia ambientale non cerca semplicemente di ridistribuire i danni ambientali, ma di abolirli.
Il razzismo ambientale si riferisce a regole istituzionali, regolamenti, politiche o decisioni governative e/o aziendali che deliberatamente prendono di mira certe comunità per usi locali indesiderati del territorio e per un’applicazione lassista delle leggi ambientali e di zonizzazione, con il risultato che le comunità sono esposte in maniera sproporzionata a rifiuti tossici e pericolosi in base alla razza. Il razzismo ambientale è causato da diversi fattori, tra cui la negligenza intenzionale, la presunta necessità di un ricettacolo di sostanze inquinanti nelle aree urbane, e la mancanza di potere istituzionale e il basso valore fondiario delle persone di colore. È un fatto ben documentato che le comunità di colore e le comunità a basso reddito sono colpite in modo sproporzionato dalle industrie inquinanti (e molto specificamente, dagli impianti di rifiuti pericolosi) e da una regolamentazione lassista di queste industrie.
Principi di giustizia ambientale
I delegati al primo summit nazionale della leadership ambientale della gente di colore tenutosi il 24-27 ottobre 1991, a Washington DC, hanno redatto e adottato 17 principi di giustizia ambientale. Da allora, i principi sono serviti come documento di definizione per il crescente movimento di base per la giustizia ambientale.
Noi, LE PERSONE DI COLORE, riunite in questo Summit multinazionale della Leadership Ambientale delle Persone di Colore, per iniziare a costruire un movimento nazionale e internazionale di tutti i popoli di colore per combattere la distruzione e la presa delle nostre terre e comunità, ristabiliamo la nostra interdipendenza spirituale dalla sacralità della nostra Madre Terra; per rispettare e celebrare ciascuna delle nostre culture, lingue e credenze sul mondo naturale e i nostri ruoli nel guarire noi stessi; per assicurare la giustizia ambientale; per promuovere alternative economiche che contribuiscano allo sviluppo di mezzi di sussistenza sicuri per l’ambiente; e, per assicurare la nostra liberazione politica, economica e culturale che è stata negata per oltre 500 anni di colonizzazione e oppressione, con il conseguente avvelenamento delle nostre comunità e della terra e il genocidio dei nostri popoli, affermiamo e adottiamo questi Principi di Giustizia Ambientale:
PRINCIPI DI GIUSTIZIA AMBIENTALE
1) La Giustizia Ambientale afferma la sacralità della Madre Terra, l’unità ecologica e l’interdipendenza di tutte le specie, e il diritto ad essere liberi dalla distruzione ecologica.
2) La Giustizia Ambientale richiede che le politiche pubbliche siano basate sul rispetto reciproco e sulla giustizia per tutti i popoli, libere da ogni forma di discriminazione o pregiudizio.
3) La Giustizia Ambientale impone il diritto a un uso etico, equilibrato e responsabile della terra e delle risorse rinnovabili nell’interesse di un pianeta sostenibile per gli esseri umani e gli altri esseri viventi.
4) La Giustizia Ambientale chiede la protezione universale da test nucleari, estrazione, produzione e smaltimento di rifiuti tossici/pericolosi e veleni e test nucleari che minacciano il diritto fondamentale all’aria pulita, alla terra, all’acqua e al cibo.
5) La Giustizia Ambientale afferma il diritto fondamentale all’autodeterminazione politica, economica, culturale e ambientale di tutti i popoli.
6) La Giustizia Ambientale esige la cessazione della produzione di tutte le tossine, i rifiuti pericolosi e i materiali radioattivi, e che tutti i produttori passati e presenti siano ritenuti strettamente responsabili nei confronti del popolo per la disintossicazione e il contenimento nel punto di produzione.
7) La Giustizia Ambientale richiede il diritto di partecipare come partner uguali ad ogni livello del processo decisionale, inclusa la valutazione dei bisogni, la pianificazione, l’implementazione, l’applicazione e la valutazione.
8) La Giustizia Ambientale afferma il diritto di tutti i lavoratori ad un ambiente di lavoro sicuro e sano senza essere costretti a scegliere tra un sostentamento insicuro e la disoccupazione. Afferma anche il diritto di coloro che lavorano a casa di essere liberi dai pericoli ambientali.
9) La Giustizia Ambientale protegge il diritto delle vittime dell’ingiustizia ambientale a ricevere pieno risarcimento e riparazione dei danni così come un’assistenza sanitaria di qualità.
10) La Giustizia Ambientale considera gli atti governativi di ingiustizia ambientale una violazione del diritto internazionale, della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani e della Convenzione delle Nazioni Unite sul Genocidio.
11) La Giustizia Ambientale deve riconoscere una speciale relazione legale e naturale dei Popoli Nativi con il governo degli Stati Uniti attraverso trattati, accordi, patti e alleanze che affermano la sovranità e l’autodeterminazione.
12) La Giustizia Ambientale afferma la necessità di politiche ecologiche urbane e rurali per ripulire e ricostruire le nostre città e aree rurali in equilibrio con la natura, onorando l’integrità culturale di tutte le nostre comunità, e fornendo un accesso equo per tutti alla gamma completa di risorse.
13) La Giustizia Ambientale chiede l’applicazione rigorosa dei principi del consenso informato, e la cessazione dei test di procedure riproduttive e mediche sperimentali e delle vaccinazioni sulle persone di colore.
14) La Giustizia Ambientale si oppone alle operazioni distruttive delle multinazionali.
15) La Giustizia Ambientale si oppone all’occupazione militare, alla repressione e allo sfruttamento di terre, popoli e culture, e altre forme di vita.
16) La Giustizia Ambientale chiede un’educazione delle generazioni presenti e future che enfatizzi le questioni sociali e ambientali, basata sulla nostra esperienza e sull’apprezzamento delle nostre diverse prospettive culturali.