Prima degli anni ’80, gli editori cinesi assumevano squadre di lavoratori e selezionavano alcune migliaia di caratteri da un enorme set di caratteri cinesi. Le agenzie governative cinesi inserivano i caratteri usando una lunga e complicata lista di codici telegrafici cinesi, che assegnavano numeri diversi ad ogni carattere. Durante la prima era dei computer, i caratteri cinesi venivano classificati in base ai loro radicali o alla romanizzazione Pinyin, ma i risultati erano meno che soddisfacenti.
Chu Bong-Foo ha inventato un metodo di input comune nel 1976 con il suo metodo di input Cangjie, che assegna diverse “radici” a ciascun tasto della tastiera standard di un computer. Con questo metodo, per esempio, il carattere 日 è assegnato al tasto A, e 月 è assegnato al B. Scrivendoli insieme si otterrà il carattere 明 (“luminoso”).
Nonostante la sua curva di apprendimento più ripida, questo metodo rimane popolare nelle comunità cinesi che usano i caratteri tradizionali cinesi, come Hong Kong e Taiwan; il metodo permette un input molto preciso, permettendo così agli utenti di digitare in modo più efficiente e veloce, a condizione che abbiano familiarità con le regole abbastanza complicate del metodo. È stato il primo metodo che ha permesso agli utenti di inserire più di cento caratteri cinesi al minuto.
Tutti i metodi hanno i loro punti forti e deboli. Il metodo pinyin può essere appreso rapidamente, ma la sua velocità massima di inserimento è limitata. Il Wubi richiede più tempo per imparare, ma i dattilografi esperti possono inserire il testo molto più rapidamente che con i metodi fonetici.
A causa di queste complessità, non esiste un metodo “standard”.
Nella Cina continentale, i metodi wubi (basato sulla forma) e pinyin come Sogou Pinyin e Google Pinyin sono i più popolari; a Taiwan, predominano Boshiamy, Cangjie e zhuyin; e a Hong Kong e Macao, il Cangjie è più spesso insegnato nelle scuole.
Altri metodi includono il riconoscimento della scrittura, OCR e riconoscimento vocale. Il computer stesso deve essere “addestrato” prima di usare il primo o il secondo di questi metodi; cioè, il nuovo utente entra nel sistema in una speciale “modalità di apprendimento” in modo che il sistema possa imparare a identificare la sua calligrafia o i modelli vocali. Questi ultimi due metodi sono usati meno frequentemente dei metodi di input basati sulla tastiera e soffrono di tassi di errore relativamente alti, specialmente quando sono usati senza un adeguato “addestramento”, anche se tassi di errore più alti sono un compromesso accettabile per molti utenti.